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  • Immagine del redattoreEKASOGNIRESILIENTI

Sogno di un pomeriggio di metà febbraio-1mo viaggio alla scoperta di Tsikelikely

“Prova a sederti un attimo, magari prendi un cuscino e appoggiaci sopra la testa.

Sgombra i pensieri.

Non sei in ritardo per il treno, il tuo capo non ti ha dato una “bella girata” e non devi uscire a fare la spesa perché il frigo è vuoto. Non sei in mezzo al traffico né in coda alla posta.

Sei solo tu, col tuo cuscino e con il tuo respiro. Ora chiudi gli occhi.

Quando li riapri ti trovi di fronte ad un cancello di ferro, marrone. Ti guardi intorno, c’è una strana pace, qualche casetta in lontananza, un incredibile silenzio. Ora abbassi lo sguardo, le tue scarpe bianche sono macchiate dello stesso colore rosso scuro della terra.

“Dove sono?!”, chiedi di istinto ad alta voce.

Ok, è giunto il momento di darti un piccolo suggerimento, hai ragione.

"Sei in Madagascar, nella città di Fianarantsoa, più precisamente nel quartiere di Bateravola."

“E che ci faccio qui?!” chiedi ancora, quasi un po’infastidito per questo viaggio in cui ti sei ritrovato, senza preavviso, e tanto meno senza averlo domandato.

"Su, su, perché non bussi a quel cancello?"

Senza fartelo ripetere, avvolgi le tue mani in un pugno pronto a scoccare un timido “toc toc”.

Ad aprirti è una donna di circa una cinquantina di anni, bassina, i capelli raccolti in un codino, gli occhi scuri, dalle tinte profonde e severe. Abbozza un sorriso, entra in casa, la segui, ora ti ti fa segno di aspettare, va nell’altra stanza, prende una sedia e ti dice “Mipetraka” (“Siediti”). Tu ti siedi e ti guardi intorno.

Le pareti arancioni, un pezzo di stoffa colorato appeso al muro, due tavolini e delle panche di legno, una piccola libreria in cui noti subito tante matite colorate, quaderni, qualche libricino, un pallone e una radiolina.

Dopo qualche minuto qualcuno bussa di nuovo al cancello.

Tiri su la testa di istinto, fai per alzarti, vuoi capire, vuoi vedere.

Ecco che arrivano 11 bambini, accompagnati da alcune donne che non avevi ancora mai visto, oltre che dalla solita signora.

Sembrano piccoli, ma ti viene difficile dar loro un’età precisa.

I bimbi sembrano felici di trovarti li, ti saltano intorno, dicendoti cose a te incomprensibili. Anche le donne ti salutano con un grande sorriso per poi uscire di nuovo nel cortile della casa con le loro borse piene di verdure.

La tua attenzione torna sui bambini, che si siedono in cerchio su un tappeto di rafia che sta nel centro della stanza. Senti chiamare i loro nomi ad uno ad uno: Sarah, Sabrinah, Tsiory, Finiavana, Angelinah, Emmanuel, Menja, Malala, Miarisoa, Nicolas, Marcelin. La signora fa loro delle domande. Ora ciascuno può parlare.


Non capisci cosa dicono, ma noti che ognuno di loro alza la mano più di una volta perché vuole raccontare qualcosa. La signora fa parlare tutti, ascolta con attenzione, a volte lasciandosi scappare dei sorrisi o delle vere e proprie risate, altre volte corrucciando la fronte una, due, tre volte. Chissà che cosa si sono detti.

Poi i bambini si alzano, escono.

Viene distribuito a ciascuno uno spazzolino, si mettono in fila ed ognuno riceve un pochino di dentifricio. Iniziano a strofinare i loro dentini, su e giù, su e giù, qualcuno corre qua e la. Si indicano l’un con l’altro ridendo, divertiti a vedere le bocche dei compagni colorate dalla schiumetta bianca del dentifricio.

La signora li richiama, sistema gli spazzolini e il gruppo di bambini rientra in casa, tornando a sedersi intorno al tavolo. A ciascuno vengono poi distribuite delle lavagnette e dei gessetti ed inizia quella che sembra essere una piccola lezione. Quando hanno finito i bimbi sollevano in aria la lavagnetta che tengono in mano, mostrando con lo sguardo fiero, il tremolante 1 che vi è scritto sopra.

Vengono distribuiti poi dei fogli, con dei pastelli e i bambini si mettono a disegnare e a giocare tranquilli mentre la signora si allontana un momento. Quando torna ti porge una ciotola di riso crudo. La afferri, la guardi, poi una, due, tre volte, come quando sei al mare e la sabbia ti chiama e tu non puoi proprio resistere, lasci che la tua mano ci sprofondi dentro avvolto nei tuoi pensieri sullo strano posto in cui ti trovi e sempre più incuriosito da quegli occhietti vivaci e furbi che continuano ad incontrarsi con i tuoi. La signora interrompe i tuoi pensieri e ti fa segno di portare il riso fuori. Allora vai e ti viene incontro una delle donne che hai già visto alla mattina, le dai il riso e dalle dimensioni della pentola capisci che il pranzo per tutti è in preparazione.”


Con questo viaggio immaginario, iniziamo a presentarvi il Centro Diurno “TSIKELIKELY-UN PASSO DOPO L’ALTRO” in cui hanno iniziato a muovere i primi passi la scorsa settimana, un gruppo di undici e vivacissimi bambini tra i 4 e i 5 anni. Abbiamo scelto di provare a raccontarvi il suo inizio facendo appello alla vostra capacità di lasciarvi trasportare in una delle prime giornate di vita del centro presentandovi questi momenti in una forma “verosimilmente romanzata”. E’ per noi importante farvi iniziare a conoscere la “nostra” educatrice malgascia, le “nostre” mamme e i “nostri” bambini in una fase molto bella e delicata che è quella dell’avvio e dell’impostazione del lavoro educativo con i bambini e le famiglie.

TSIKELIKELY vuole essere innanzitutto una casa, un luogo in cui essere accolti, in cui, seppur nella semplicità, coltivare la bellezza dell’incontrarsi, del conoscersi e del crescere insieme.

Un luogo in cui al centro vogliamo mettere il fare esperienza di relazioni positive ed arricchenti (anche grazie al sostegno dei genitori e alla loro presenza quotidiana all’interno della vita del centro), capaci di saziare i cuori affamati dei bambini in quel viaggio, che è la loro vita, in cui spesso le condizioni sono avverse. Un luogo in cui imparare a diventare protagonisti dei propri percorsi, allenandosi a farlo. Un luogo in cui, educarsi a far emergere i propri talenti attraverso la predisposizione di attività come la danza, il teatro, il canto, lo sport, l’arte. Un luogo in cui potersi raccontare, e in cui scrivere una storia condivisa.

Ci impegneremo perché questi valori siano sempre alla base di ciascuna delle attività proposte dal centro e ci auguriamo che TSIKELIKELY con i suoi bambini e le loro famiglie, possa diventare grande sostenuto sempre da quello spirito forte che continua a sfidare il vento.


*Le attività ricreative/artistiche nel centro prenderanno avvio gradualmente, dopo questa prima fase di accoglienza, e maggiore conoscenza dei bambini, mentre il momento didattico, i giochi di gruppo, il momento legato alla cura dell’igiene sono già in fase di attuazione, così come la presa in carico sanitaria dei bimbi.

Per sostenere le attività del centro contattaci! Il tuo aiuto è prezioso!

Grazie


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